Biglietto unico integrato, il voltafaccia della Regione impedisce la sua introduzione. Penalizzati lavoratori e studenti pendolari

La giunta regionale lombarda ha ritirato, nonostante gli accordi politici, l’emendamento al bilancio che avrebbe consentito l’introduzione del biglietto unico integrato nei territori di Milano e Monza.

Una misura che avrebbe portato agevolazioni a giovani e anziani, alla razionalizzazione dei titoli di viaggio e a grossi risparmi per i pendolari che si muovono in queste aree (ad esempio ad Arese, Rho o Monza l’abbonamento annuale sarebbe passato dagli attuali 685€ a 552€ circa, mentre il biglietto Assago-Milano o RhoFiera-Milano dagli attuali 2,50€ a 2€).

Il dietrofront della Regione però blocca tutto e i primi a pagarne le spese saranno lavoratori e studenti.

La scelta della Regione deriva da giochi politici contro l’amministrazione milanese ad opera di Forza Italia, 5 Stelle e Lega, che hanno più interesse ad abbassare ATM al livello di Trenord o Atac piuttosto che a lavorare per alzare il livello di queste ultime a quello di ATM.

La mobilità è il tema metropolitano per eccellenza ed arrivare ad un sistema di tariffazione più equo e omogeneo contribuirebbe allo sviluppo economico e sociale di quest’area.

Per questo motivo l’introduzione del biglietto unico integrato è così importante e il dietrofront della Giunta regionale così grave, perché vuol dire non poter offrire ai cittadini lombardi servizi migliori a costi più contenuti.

Un’area metropolitana milanese maggiormente integrata aiuta a diminuire il traffico e l’inquinamento e significa una Lombardia più forte.

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