Assalto al congresso USA

Ieri sera abbiamo assistito a fatti che non avremmo mai immaginato possibili. Orde di barbari, perché tali si possono chiamare (anche se si tratta di una minoranza tra gli elettori repubblicani) hanno fatto irruzione nel Senato americano, interrompendo i lavori che avrebbero portato al riconoscimento della vittoria di Biden e la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America. Queste gravi violenze sono state provocate proprio da colui che dovrebbe rappresentare la figura istituzionale più importante dello Stato, garante della democrazia; ma Donald Trump, presidente uscente, non ha ancora voluto riconoscere la sconfitta.Oggi la situazione sembra essere tornata alla normalità, anche se non si può chiamare normalità un Paese spaccato in due nel quale le disuguaglianze sono cresciute a dismisura, disuguaglianze che Trump ha spregiudicatamente cavalcato alimentando la rabbia sociale.Ci auguriamo che Biden, insieme a Kamala Harris, riesca a superare questo grave momento, sintomatico di un paese in cui grandi afflati di democrazia convivono con pesanti minacce populiste e fasciste che possono portano alla disgregazione sociale.Per Biden non sarà certo impresa facile ricomporre le fratture nel paese; gli auguriamo che riesca a ridare agli Stati Uniti d’America stabilità e autorevolezza che un paese leader sullo scenario mondiale deve garantire. Ci auguriamo anche che questi tragici fatti spingano tutta la politica americana, e non solo quella, ad una riflessione profonda sullo stato della democrazia e sugli strumenti di organizzazione del consenso e della rappresentanza. Come antidoto di ogni pericolosa deriva populista!

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